Passione

La passione deve essere al top. Non si può pensare di fare questo lavoro senza avere passione. Per me sarebbe impensabile. Non è un mestiere che si basa solo sulla paga o sulla notorietà o semplicemente "comparsate televisive". Se non hai passione lascia perdere. Questo mestiere originariamente nel ceto medio sociale, veniva afiancato prevalentemente ai poveri o agli ignoranti. Ovviamente senza nessuna offesa nel termine usato. Arriviamo al dunque:

Dai poveri perché nelle famiglie numerose, i genitori cercavano di inserire i propri figli (parliamo delle vecchie famiglie numerose di una volta, non quelle di oggi) tra le cucine, le pasticcerie e le panetterie. In questo caso, oltre ad imparare un mestiere, avevano anche un pasto assicurato prima di tornare a casa.

Degli ignoranti perché solitamente le famiglie benestanti avevano tutto l'interesse nell'inserire i propri figli in tutte le scuole, tranne quelle alberghiere. Questo perché nelle scuole alberghiere andavano coloro che pur di non andare a lavorare, finita la scuola, andavano nelle scuole alberghiere perché c'era la nomea che non si faceva nulla rispetto alle altre scuole.

Oggi la situazione si è ribaltata. Sono i genitori che fanno pressioni sui propri figli e portarli a fare questo percorso alberghiero, sicuramente perché in tv c'è un altissima percentuale di programmi televisivi dedicati alla cucina e alla pasticceria... Personalmente credo sia un bene per il settore e per portare alla vista di tanti un lavoro fatto di passione e sacrificio, ma non bisogna cadere nel ridicolo pensando che sia un mestiere semplice da gestire e una passione da portare avanti. Lo scontro con la dura realtà di un laboratorio o di una cucina, fa subito intendere di cosa stiamo parlando.

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